Panorama

Il Parco delle Madonie è un’area naturale protetta prevista dalla Legge regionale siciliana n.98 nel 1981 e istituito il 9 novembre del 1989; comprende i comuni della città metropolitana di Palermo (Caltavuturo, Castelbuono, Castellana Sicula, Cefalù, Collesano, Geraci Siculo, Gratteri, Isnello, Petralia Soprana, Petralia Sottana, Polizzi Generosa, Pollina, San Mauro Castelverde, Scillato e Sclafani Bagni).

Il parco si estende per 39.941 ettari è gestito dall’Ente Parco delle Madonie, Ente di diritto pubblico, sottoposto a controllo e vigilanza della Regione siciliana.

Il sito è stato inserito nella Rete di geoparchi globale dell’UNESCO il 17 novembre 2015, nel corso della 38ª Sessione Plenaria della Conferenza Generale svoltasi a Parigi.

I monti delle Madonie, che sfiorano i duemila metri d’altezza, sono scomposti in un mosaico di blocchi, la cui uniformità fisica è solo apparente.
Fiumi e torrenti solcano in lungo ed in largo questi monti, trasportando l’acqua dalla montagna al mare.

Il parco ospita oltre la metà delle specie vegetali siciliane, e in particolare gran parte di quelle presenti solo in Sicilia (come l’Abies nebrodensis in via di estinzione, nel Vallone Madonna degli Angeli).

Per la fauna sono presenti oltre la metà delle specie di uccelli, tutte le specie di mammiferi e più della metà delle specie di invertebrati siciliane.

La geologia delle Madonie è al centro di studi e ricerche avviatisi fin dagli anni sessanta. Proprio per l’interesse geologico del complesso montuoso madonita e dal 2003 il Parco delle Madonie è entrato a far parte del network European Geopark a cui aderiscono più di venti parchi geologici e non, europei.

Dal punto di vista geografico il territorio del Parco può essere suddiviso in tre aree corrispondenti ai grandi bacini orografici: la valle del territorio dell’Imera settentrionale, la valle dell’Imera meridionale e del Salso e la valle del Pollina. Le tre regioni fisiche rispecchiano una corrispondenza con identità storiche e con relazioni intercorrenti con il territorio circostante.

È possibile visitare il parco attraverso escursioni a cavallo, con sosta in antichi casolari e masserie di campagna di interesse paesaggistico ed architettonico, che inglobano antichi manufatti, bagli, chiesette di campagna, magazzini per il grano, stalle, frantoi o palmenti, ristrutturati per la ristorazione dove è anche possibile pernottare senza grandi lussi ma con ogni comfort.

ITINERARI A CAVALLO CONSIGLIATI

Itinerario classico, da percorrere interamente a cavallo in circa otto ore, è quello che, partendo dalle pendici della contrada Ferla a pochi minuti da Cefalù, porta attraverso uliveti secolari, vigneti e frassini da manna, alla masseria di Sant’Anastasia salendo poi sino a Castelbuono, alle pendici della rocca del castello dei Ventimiglia. Della stessa durata e di media difficoltà è l’escursione che, partendo dalla spiaggia di torre Conca a Pollina, conduce sino alle grandi querce del bosco di Gibilmanna attraversando l’abitato di Sant’Ambrogio (Cefalù) e lambendo il bosco in contrada Guarneri.

Sempre su sentieri antichi, una traversata più lunga ed impegnativa, che è consigliabile effettuare in due giorni, è quella che da contrada Pozzetti (150 metri s.l.m.), nel comune di Collesano e a pochi chilometri dal mare, porta a Piano Battaglia (1600 metri s.l.m.) attraversando zone di grandissimo valore architettonico, paesaggistico e botanico. Infatti, dopo un breve tratto i macchia mediterranea ed uliveti, ci s’inoltra in un fitto bosco di querce da sughero (Quercus suber L.) e roverella (Quercus pubescens Willd.) reso impenetrabile da un’estesa macchia di erica (Erica arborea L.), dalla fioritura bianca.